venerdì 3 agosto 2012

Elementi utili per una analisi di personalità completa

Per sviluppare un'analisi di personalità esauriente sotto il prospetto intellettivo e comportamentale, il grafologo ha bisogno di svolgere sulla grafia del soggetto che la richiede, un'accurata e rigorosa analisi.
Il materiale grafico ideale, pertanto, è rappresentato da uno scritto spontaneo di almeno venti righe, stilato su un foglio A4 (non rigato o quadrettato) e completo di firma.
Elementi aggiuntivi, ma non per questo meno importanti, sono l'età, il sesso, il titolo di studio e/o la professione svolta.
Per quanto concerne il mezzo scrittorio è preferibile l'uso della penna biro; non permettendo il pennarello e la matita, una giusta valutazione della pressione grafica, della forza cioè che il soggetto imprime sulla carta nell'atto dello scrivere.
Sempre più spesso oggi, soprattutto i giovani, scrivono in stampatello asserendo che quella è la loro scrittura abituale, scrittura che hanno adottato soprattutto per comunicare i loro pensieri in modo più semplice e diretto. Lo stampatello, purché spontaneo e personalizzato può essere oggetto di valutazione grafologica, ma richiede all'esperto una maggiore e più attenta valutazione degli elementi grafici caratterizzanti, quali la pressione, le larghezze, il calibro, il movimento sinistra/destra, la direzione sul rigo, l'inclinazione assiale, ecc..
Particolare attenzione andrà poi prestata agli eventuali collegamenti tra una lettera e l'altra, elemento questo che dovrà essere valutato, qualora si evidenzi in più parti del saggio grafico in maniera significativa.
Nei post precedenti si è già più volte evidenziata l'importanza della firma, vista ed analizzata non come elemento a se stante, bensì come parte integrante dell'intero scritto.
Nel caso dello stampatello, poi, la firma diventa necessaria ed assume un'importanza maggiore che nella scrittura in corsivo. La firma, infatti, elemento più spontaneo dell'intero scritto, permette il confronto dei singoli elementi con quelli del testo in esame, garantendo una migliore valutazione ed una più approfondita analisi dell'intera personalità. 

mercoledì 1 agosto 2012

Può una scrittura informatica parlarci della persona che l'ha digitata?

Come è noto, negli ultimi decenni il computer è entrato con forza nella vita quotidiana, modificando abitudini, costumi, stili di vita. Anche la scrittura non si è sotratta a tali influenze ed è oggi materia di profondi cambiamenti sia dal punto di vista formale-espressivo, sia dal punto di vista strumentale.
Una recente ricerca (L. Cantarelli "Dalla penna alla tastiera. Ipotesi di lettura grafologica della scienza telematica") ha cercato di affrontare, in un'ottica grafologica, il nodo scrittura manuale/scrittura digitata al pc con l'obiettivo di verificare se possano esservi affinità e correlazioni tra questi due tipi di scrittura e se, conseguentemente, le categorie grafologiche possano essere utili anche per guidare l'analisi della comunicazione mediata dal computer.

LA RICERCA
Per realizzare la ricerca è stato, innanzitutto, individuato e selezionato un gruppo di persone che usasse abitualmente il pc e che, soprattutto, usasse lo strumento in maniera automatizzata e cioè come se stesse usando la penna. Le 82 persone che hanno prodotto le prove per la ricerca sono state scelte in modo che potessero risultare rappresentative per età, sesso e scolarità. Questa, in sintesi, la fotografia del campione:

Sesso: - donne 49 (59,76%)
           - uomini 33 (40,24%)

Età: < a 30 anni  22
      da 30 a 40   23
      da 40 a 50   26
      > di 50        11

Scolarità: - laureati 23
               - diplomati 43
               - diploma professionale 16

Il sesso femminile è in maggioranza, in quanto dal punto operativo le donne sono risultate quelle che maggiormente adoperano il computer in maniera continuativa e costante, e nella fattispecie, sono state molto più collaborative dei colleghi uomini per la realizzazione della ricerca.
La seconda tappa della ricerca è stata quella di scegliere le caratteristiche del testo da utilizzare. Occorreva un testo né troppo lungo, né troppo breve; ed era poi necessario trovare un testo che, seppur conciso, avesse senso compiuto e che potesse essere sufficientemente accattivante per invogliare a riscrivirlo. Sono state vagliate diverse ipotesi ed alla fine la scelta è caduta su una storiella (per certi versi anche pedagogica) di 1.843 caratteri che verrà riportata come segue:

"Un signore disoccupato sta cercando lavoro e si presenta in un’azienda per essere
assunto come uomo delle pulizie.
Dopo avere effettuato la prova pratica di attitudine il responsabile del personale gli
chiede il suo indirizzo di posta elettronica per potergli inviare la documentazione da
compilare per regolarizzare la sua assunzione, l’uomo dice che l’e-mail lui non c’è l’ha
poiché non ha il computer.
Per questo motivo la sua assunzione decade e il poveretto si ritrova ancora senza lavoro.
Disperato e con pochi soldi in tasca si reca al supermercato e compra 10kg di pomodori.
Gli viene l’idea di venderli porta a porta e in poco tempo raddoppia i soldi in tasca, ripete
L’operazione moltiplicando sempre di più il suo capitale.
Continuando così passa dalla vendita porta a porta alla grande distribuzione con il
camion, ha impiantato un’azienda con parecchi veicoli che distribuiscono alimentari
ai negozi.
Diventando ricco decide di stipulare un’assicurazione per se e per l’azienda e chiede
il preventivo ad un’importante società di assicurazioni.
Dopo questo contatto l’assicuratore gli chiede l’indirizzo di posta elettronica per
potergli inviare il preventivo.
Anche in questo caso la risposta è negativa con grande stupore dell’assicuratore il
quale gli fa presente che se avesse avuto il computer con la relativa e-mail la sua
azienda avrebbe sicuramente avuto dimensioni ancora maggiori.
La risposta che riceve invece è che sicuramente sarebbe diventato uomo delle pulizie
di una grande azienda.
Il computer non ti risolve la vita:
• Se vuoi essere assunto da una grande impresa devi avere l’indirizzo di posta
elettronica
• Anche senza posta elettronica puoi farti i soldi e diventare milionario".

A queto punto, a tutte le persone del campione selezionato è stata consegnata una busta contenente: 1) un foglio con le indicazioni su come procedere per la realizzazione della prova; 2) un secondo foglio con il testo selezionato da riprodurre; 3) quattro fogli bianchi (non rigati), da utilizzare per la prova. Non sono stati dati tempi cui attenersi per la realizzazione e consegna degli elaborati. L'unica raccomandazione è stata quella di scrivere, sia manualmente che con il computer, nel modo più spontaneo possibile.

L'ANALISI E LA COMPARAZIONE DELLE PROVE ATTRAVERSO GLI STRUMENTI GRAFOLOGICI
Per l'analisi della scrittura manuale, la grafologia si avvale di numerosi segni grafici che permettono di studiare la scrittura fin nei minimi dettagli. Analizzando le scritture raccolte con la ricerca, non si è però ritenuto utile procedere ad un lavoro dettagliato segno per segno, dunque le 82 scritture, sia manuali che informatiche, sono state analizzate e comparate con riferimento alle seguenti categorie grafologiche:
1. Movimento; 2. Ritmo; 3. Pressione; 4. Occupazione dello spazio; 5. Personalità grafica; 6. Omogeneità; 7. Rapporto forma/movimento; 8. Curva/Angolosa; 9. Triplice larghezza; 10. Calibro; 11. Inclinazione grafica; 12. Direzione del rigo; 13. Ordine/Disordine; 14. Tensione; 15. Continuità e collegamento grafico; 16. Rapidità; 17. Spontaneità/inibizione; 18. Cura grafica; 19. Gesto fuggitivo.
Il lavoro svolto ha teso a verificare se queste categorie potessero trovare applicazione anche nella scrittura informatica e, in caso positivo, ad evidenziare se potessero emergere similitudini tra le due prove.

LE INDICAZIONI EMERSE
Anche se la metodologia adottata può aver sofferto di una certa "artigianalità", il materiale raccolto ha tuttavia evidenziato una sua significatività e originalità e ha permesso di fare un primo tentativo di riflessione sul rapporto tra scrittura informatica e grafologia.
A seguire verranno trattati gli elementi più significativi emersi a conclusione del lavoro di analisi e comparazione delle due tipologie di scritture.

1.1 VARIABILITA'
Il primo elemento da rilevare è che, così come tra le 82 scritture manuali non sono state riscontrate scritture uguali, allo stesso modo ciò si è verificato per le 82 scritture informatiche. Anche nel caso in cui sia stato utilizzato lo stesso carattere, la variabilità del corpo, della spaziatura tra le righe, dei margini, della disposizione spaziale, delle sottolineature, etc. ha comportato sempre e comunque un risultato finale diverso.
Questo sta a significare che l'individualità della persona riesce a passare, seppure con modalità diverse rispetto alla scrittura manuale, anche attraverso la scrittura informatica.

1.2. MOVIMENTO
La tastiera del pc si frappone, con logiche proprie, tra il corpo del soggetto scrivente ed il prodotto della scrittura. Ne consegue che nella scrittura informatica non è possibile trasmettere la corporeità ed il movimento di chi scrive e in questo tipo di scrittura non si possono trovare, quindi, tracce del movimento che l'ha prodotta.
Dall'analisi dei documenti raccolti è infatti emerso, come scritture lente o scritture veloci, scritture rigide o scritture rilasciate, nella trascrizione al computer non lascino trapelare nulla del loro diverso e contrapposto movimento.
Soggiaccio allo stesso meccanismo anche la spontaneità o l'inibizione della scrittura, la direzione del rigo, l'inclinazione, la continuità grafica, i vari tipi di collegamento, i gesti fuggitivi e l'importante categoria dell'omogeneità.

1.3. ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO
La distribuzione del testo, l'organizzazione dello spazio nella pagina, il modo in cui viene riempito ed utilizzato lo spazio, sono elementi comuni sia alla scrittura manuale che alla scrittura informatica e scaturiscono dagli stessi meccanismi di elaborazione personale.
Sul foglio, sia su quello di carta che su quello virtuale dello schermo, vengono proiettate le modalità di adattamento al mondo esterno, il modo di essere e di sentirsi nell'ambiente. Dall'analisi delle scritture della ricerca sono emerse in proposito significative convergenze in proposito. A scritture manuali compresse e soffocate fanno riscontro scritture informatiche altrettanto compresse e soffocate, mentre a scritture armoniche e ben spaziate corrisponde una medesima armonica distribuzione dei vuoti e dei pieni nelle relative prove al pc.
La stessa convergenza è stata riscontrata anche relativamente all'espansione dello spazio. Va da sé che, in presenza di queste significative corriposndenze spaziali, è possibile estendere e attribuire in parte alla scrittura informatica indicazioni analoghe a quelle che grafologicamente vengono attribuite, ovviamente con maggiori sfumature e dettagli di significato, a questi segni nella scrittura manuale.

1.4. SIMBOLISMO DEL CAMPO GRAFICO
Strettamente connesso con il senso dello spazio è il simbolismo del campo grafico. Anche nella scrittura informatizzata come in quella manuale, una volta appresa la capacità scrittoria, si sviluppa un processo di relativa automatizzazione e possono affiorare pulsioni inconsce che orientano l'organizzazione della scrittura, ovviamente con i limiti imposti dagli strumenti informatici.
Chi scrive al computer sarà quindi attratto, a seconda del proprio bagaglio personale, dai vettori alto o basso, destro o sinistro, dal bisogno di riempire tutto lo spazio annullando i margini o dal bisogno di tenersi a debita distanza ampliandoli, dal bisogno di apparire con l'amplificazione delle lettere o dal bisogno di passare inosservati riducendole.
Se è possibile scegliere i margini, la distribuzione del testo, la collocazione della firma o l'interrigo, non è però possibile riscontrare i movimenti destrorsi o sinistrorsi (la conformazione delle lettere è fissa e stabilita), così come non possono essere rilevate le modificazioni dei margini o i gesti fuggitivi. La stessa direzione del rigo, che in una scrittura manuale offre preziose indicazioni sulle condizioni psicofisiche e il tono vitale dello scrivente, in una scrittura informatica non può essere assolutamente rilevata perchè con il computer si mantiene sempre e comunque il rigo.
Si può, quindi, affermare che nella scrittura computerizzata il simbolismo grafico trova applicazione principalmente ad un livello "macro", mentre a livello più particolareggiato, a causa dei vincoli imposti dallo strumento scrittorio, non si riesce sempre a trovare compiuta possibilità di espressione.

1.5. SENSO DELLA FORMA
Se chi scrive manualmente è condizionato dall'attesa inconscia del risultato esteriorizzato del proprio gesto, è ipotizzabile che ciò avvenga anche per chi scrive al computer. Nel dare forma al proprio scritto informatico, chi si appresta a scrivere con la tastiera tenderà infatti a mettere in atto tutti gli strumenti offerti dalla potenzialità del computer al fine di produrre una scrittura coerente con le proprie aspettative. La scelta del carattere da utilizzare, la cura grafica o il disordine non sono fatti casuali ma seguono precise disposizioni formali personali che scaturiscono dalla sintesi delle forze consce ed inconsce che operano nello scrivente.
Dalle scritture della ricerca è emerso che chi è orientato alla precisione ed alla cura formale, chi si preoccupa del proprio modo di essere e di presentarsi ed è desideroso di essere ben valutato, produce, anche con il computer, degli scritti improntati all'accuratezza. Chi, al contrario, sollecitato più dagli stimoli che dal controllo razionale, non avverte l'esigenza di precisione e formalismi e non si cura del modo di presentarsi, trasferisce questa noncuranza anche negli scritti digitati al pc.
Si può, dunque, affermare che la cura o la trascuratezza rilevabili nella scrittura manuale trovano analoga corrispondenza nella scrittura informatica e le indicazioni che si possono trarre sono le medesime.

1.6. CURVILINEITA'/ANGOLOSITA' - LARGHEZZE
Per quanto concerne questi aspetti grafologici, fonte di un grande patrimonio di informazioni sul soggetto scrivente, la ricerca ha evidenziato che nella scrittura digitata al computer non se ne riesce a trovare direttamente espressione e che i relativi significati vengono dispersi.
Nella scrittura informatica, il curva/angolosa può trovare espressione solo attraverso la scelta del carattere da utilizzare. E' evidente, quindi, che l'analisi non potrà che essere più sommaria e le indicazioni meno precise e dettagliate. Le stesse osservazioni valgono per il "Largo di lettere" ed il "Largo tra lettere"; nella moltitudine di caratteri tipografici, esistono caratteri più aperti e altri più stretti, caratteri con un'ampia spaziatura tra le lettere e altri invece che sono particolarmente ravvicinati o condensati.

1.7 PRESSIONE
Nella scrittura manuale la pressione è rilevabile dall'intensità del solco lasciato dalla penna sul foglio; nella scrittura informatica, invece, la pressione non si trasmette direttamente, in quanto l'energia viene mediata dal computer. Dalla ricerca è emerso, tuttavia, che dalla scrittura informatica è possibile risalire, indirettamente, all'energia dello scrivente attravesro l'analisi del tipo di carattere utilizzato ed in base all'uso o meno del grassetto e del sottolineato.

1.8 FIRMA
La firma rappresenta la quintessenza dell'individualità, il concentrato della biografia dello scrivente; come la persona che la traccia, la firma è unica ed irripetibile, il nome e cognome scritti al computer rischiano invece di essere un prodotto omologo a tanti altri. Tuttavia, proprio per la grande connotazione d'individualità che assume tale gesto grafico, anche quando "si firma" tramite la tastiera si tende a porre particolare attenzione a questa operazione cercando soluzioni personalizzate. La differenziazione e la personalizzazione passano, ad esempio, attraverso la scelta di un particolare carattere, magari diverso rispetto al testo, più aggraziato o più marcato; attraverso l'ampliamento o il restringimento del corpo delle lettere; attraverso l'evidenziazione con il neretto, il sottolineato o il corsivo.
La firma digitata al computer diventa, quindi, una specie di "logo" personale che può offrire interessanti indicazioni e può essere analizzato applicando, in parte, le regole adottate per la firma manuale.

                                                          CONCLUSIONI
Da quanto è emerso dall'analisi delle scritture raccolte, i punti di maggiore convergenza si sono rilevati a livello di spazio, forma e simbolismo grafico. I punti di divergenza - come era logico aspettarsi - sono stati, invece, riscontrati a livello di movimento, poiché il computer mortifica l'espressione del movimento grafico.
Gli strumenti grafologici possono quindi essere d'ausilio per analizzare e comprendere anche la scrittura informatica, ma limitatamente agli aspetti in cui si riscontrano convergenze.
Oggi si scrive sempre di più con strumenti informatici, ma questo non significa che non si scriverà più con la penna e che verrà a mancare il materiale per la grafologia.
Come ha scritto Umberto Eco, i bisogni sono diversificati ed è verosimile che possano convivere, proprio come convivono le automobili e le biciclette, sia la scrittura manuale che la scrittura informatica.
Materiale d'elezione per la grafologia non potrà che continuare ad essere la scrittura tracciata con gesto manuale spontaneo, in quanto da ciò scaturiscono le indicazioni più vere e genuine sulla personalità dello scrivente. Gli strumenti grafologici possono, tuttavia, rappresentare, seppur in modo parziale, una particolare chiave di lettura anche per la scrittura digitale e dal confronto tra le due modalità grafiche ponno scaturire importanti indicazioni e conferme.