mercoledì 3 ottobre 2012

La semeiotica grafologica

L'attività psicomotoria del soggetto scrivente fissa le sue proprietà costituzionali nel SEGNO GRAFICO che ne è il riflesso e l'espressione. Diviene perciò di importanaza fondamentale fermare analiticamente la propria attenzione sui segni grafici che sono la proiezione della personalità psicosomatica.

Il SEGNO è una manifestazione da cui si possono trarre indizi, significati, conoscenze e deduzioni. Lo spazio bianco del foglio rappresenta simbolicamente lo spazio vitale, sociale di relazione, in cui siamo inseriti e dobbiamo muoverci. Il modo in cui occupiamo questo spazio dimostra la maniera in cui, non solo esprimiamo noi stessi, ma anche come interpretiamo ed affrontiamo la vita.

Il Moretti, prima intuitivamente e poi sperimentalmente, ne ha percepito le indicazioni e ne ha puntualizzato l'incidenza stabilendo delle leggi per la misurazione e quindi per valutarne il fattore quantitativo.

I segni grafologici, individuati dalla scuola morettiana, vengono raggruppati in una diversificata scala di valori: il primo gradino è dato dai segni GENERALI e dai segni PARTICOLARI. Quelli generali vanno visti come "categorie orientative dell'analisi", nel senso che consentono di verificare come le qualità delle componenti tipiche della personalità umana "in genere" si riscontrano, e in quale grado, nella personalità "in specie", cioè nel singolo individuo. Il loro studio s'inserisce nell'interdisciplinarità di varie scienze dell'uomo: biotipologiche, temperamentali, psicologiche, neuroendocrine, cliniche. Solo in questo modo è possibile giungere grafologicamente ad una visione olistica della personalità individua. Essi verranno trattati nei seguenti Post e, più precisamente, sono: PRESSIONE, CURVA - ANGOLOSA, DIMENSIONE o CALIBRO, INCLINAZIONE, DIREZIONE DEL RIGO, TRIPLICE LARGHEZZA, DISUGUAGLIANZA METODICA e NON METODICA, CONTINUITA'.

I segni grafologici PARTICOLARI, invece, si dividono in:
1. SOSTANZIALI - sono quei segni rilevanti dal punto di vista del significato psicologico e che hanno la "forza" di caratterizzare la personalità di un individuo;
2. MODIFICANTI - sono quei segni che hanno funzione di rinforzo o attenuazione sui segni sostanziali;
3. ACCIDENTALI - sono quei segni che riguardano la singolarità con cui ognuno manifesta il proprio potenziale interiore.

Solo combinando con intelligenza il dinamismo e le reciproche interferenze di questa sfumata gamma di segni è possibile l'emergere dell'irripetibile individualità di un soggetto scrivente: della costituzione, del temperamento e del carattere con tutte le varie modalità di comportamento.
Quella del Moretti è un'indicazione metodologica importante, in quanto corrisponde alle più attuali scoperte della psicologia che vede nell'uomo delle "attitudini di base" (o fondamentali) passibili di crescita o di modificazione secondo l'incidenza di altri fattori (E. H. Erikson, Insight and responsability, New York, 1964, Cap. IV). E', comunque, bene tener presente che ogni segno ha la sua importanza nel contesto grafico, come ogni proprietà, anche se non fondamentale o di base, ha rilevanza nel contesto psicosomatico.

I vari segni e le sindromi grafiche si possono presentare con forza o intensità molto diverse nelle varie scritture, ed è proprio per questo motivo che è stata introdotta la misurazione decimale. Moretti, nella storia della grafologia, è stato infatti il primo a stabilire un'esatta quantificazione in decimi dei segni grafologici, al punto che ci fu chi l'accusò di fare matematica in grafologia. In realtà egli non vuole computi matematici, ma rietiene opportuno che si precisi se il grado di un segno sia sotto la media, sulla media, sopra la media o ai gradi massimi (0/10 = assenza del segno; 1/10 = grado minimo; 5/10 = grado medio;10/10 = grado massimo).

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